martedì 17 giugno 2014

CAMINO TORRES: 1° tappa SALAMANCA - ROBLIZA DE COJOS (KM 33 + 2)

Oggi inizia il nostro Camino Torres. Siamo emozionati. Abbiamo riposato bene e ci alziamo di buon ora pieni di entusiasmo. Usciamo dal Convento dei Frati Cappuccini molto presto, verso le 6.40 e attraversiamo il centro di Salamanca in grande solitudine.
L'aria è fresca perché Salamanca si trova a circa 700 m. di altitudine. La giornata si profila molto bella, senza nuvole, con il sole a picco.
Un'ultima foto con una preghiera veloce nei pressi della cattedrale per poi scendere velocemente verso il Ponte Romano...
… che attraversiamo senza incontrare anima viva.
Al di là del Ponte Romano attraversiamo la strada proseguendo diritti e troviamo le prime frecce gialle ad indicare il nostro cammino.
Lasciamo sulla destra l'antica chiesa dedicata alla SS. Trinità.
Poco oltre la chiesa, ad una rotonda imbocchiamo sulla sinistra la strada in direzione Recinto Ferial. Incontriamo due persone che ci fermano preoccupate per la nostra direzione. Ci credono pellegrini della "Via della Plata" che hanno perso la loro strada. Li rassicuriamo sulla bontà del nostro cammino.
Uscendo da Salamanca, dopo aver oltrepassato una urbanizzazione della periferia, diamo un'ultimo sguardo alle nostre spalle. Che spettacolo Salamanca e la sua Cattedrale illuminate dalle prime luci del mattino!
Camminiamo sull'asfalto, lasciando dietro di noi Salamanca …
passando sotto un cavalcavia dell'autostrada...
… fino ad imboccare poco oltre una carrareccia di terra che sale parallela alla strada.
La carrareccia nei pressi del monte Montalvo Terceiro sbuca ad un incrocio dove le frecce indicano di proseguire verso destra in direzione di Recinto Ferial.
Superata la collina davanti a noi si vede la recente urbanizzazione di Peñasolana, sobborgo della periferia di Salamanca...
… e da qui si tiene la sinistra in direzione di Ciudad Rodrigo. Poco oltre l'incrocio sempre a sinistra troviamo un piccolo parco con alcune panchine che nasconde una fontana. Peccato che questa non abbia acqua. Da qui si scende sull'asfalto per qualche centinaio di metri fino ad una grande rotonda che attraversa la N620.
Sulla rotonda le frecce gialle indicano una carrareccia che procede in mezzo l'erba...
… lasciando a sinistra la strada e a destra la ferrovia.
Il cammino procede anche con qualche simpatico incontro agreste...
… comunque sempre sulla carrareccia ai margini di campi di biondeggianti frumento oramai pronti per la mietitura.

Sbuchiamo sulla strada d'asfalto N610 e andiamo a destra per passare nuovamente sotto l'autostrada A62.
Dopo circa 1,5 km una freccia gialla su un cartello stradale indica di proseguire a sinistra…
…in direzione "Rodillo".
Si supera nuovamente l'autostrada A62, questa volta su cavalcavia...
… e appena scesi dal cavalcavia si gira a destra.
Qui inizia la parte più selvaggia e solitaria del nostro cammino: la Cañada Real de Extremadura, un grande altopiano a 700/800 m. di altitudine dove a perdita d'occhio ci sono solo pascoli, campi di frumento e querce.
Solo nella giornata di oggi si procederà per circa 20 km sempre sull'unica e inconfondibile strada sterrata...
… che corre al margine di quercie secolari...
… e grandi distese di frumento, in molti casi già mietuto.
Per l'altitudine la temperatura è buona e l'aria secca.

Ci sarà da camminare per tre giorni sulla Cañada Real de Extremadura prima di arrivare a Ciudad Rodrigo...

… in un paesaggio...
… solitario ...
… selvaggio ...
… dagli orizzonti immensi...
… in compagnia di alberi fieri come le querce.
Si incontrano in 20 km solo tre piccole fattorie: la prima "Rodillo"...




… la seconda "Carnero" con la chiesetta della Vergine delle Candele...
…e la terza: El Tejado...
… con la sua Torre del castello del secolo XV.





Ad un certo punto si intravede spuntare all'orizzonte in lontananza sulla destra del nostro procedere un grande silos: è la metà del nostro primo giorno di cammino. Delle frecce ci manderanno verso destra.

Ancora una breve salita prima di incrociare la strada di asfalto...
… che si prende a destra in direzione Robliza de Cojos. Attenzione a non lasciarsi ingannare dalle frecce che indicano di andare a sinistra: esse indicano già il cammino del giorno dopo quando si uscirà da Robliza.
Prima del cartello del paese si lascia sulla sinistra il grande silos che avevamo visto da lontano.
Robliza de Cojos è un piccolo paese di 100/120 abitanti. All'ingresso del paese sulla sinistra, vicino alla rinnovata piscina pubblica, si trova l'unico bar del paese che però chiude il martedì (proprio il giorno in cui arriviamo noi). Qui si può anche mangiare.
In alternativa rimane la stazione di servizio appena fuori dall'autostrada A62. Bisogna però proseguire oltre il paese per 1 km. La stazione è aperta 24h.
La chiesa di Robliza de Cojos.



In paese si sta predisponendo un albergue per i pellegrini. Per ora l'accoglienza avviene in questa è la vecchia scuola del paese, situata nella Calle dello scultore Venancio Blanco. E' qui che passeremo la notte. L'alloggio è gratuito ma non ci sono letti, né docce, né cucina ma solo tre bagni con acqua fredda.
Va tenuto presente che l'hospitalero Emiliano Rivas, una persona molto gentile e accogliente, può aprire la scuola solo dopo il rientro dal lavoro (dopo le ore 18.00)
Considerata la lunghezza della 1° tappa si consiglia di essere allenati prima di affrontarla. Va tenuto presente poi che lungo il percorso non non si trovano né acqua, né luoghi di ristoro: cibo e acqua devono essere portati con se da Salamanca.

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